Al solito, è chiacchierando che ci si stimola e si cresce. Anche per questo la mia idiosincrasia verso i social sta aumentando, sebbene ne faccia anch’io utilizzo. Come sempre la coerenza è un optional, però sono onesto, dai. Anzi no, non lo sono, e vedremo tra poco il perché.
Insomma, con questo amico promotore finanziario stavamo commentando i recenti scandali, come l’EXPO o il MOSE, tra l’indignazione e lo stupore. Suo, non mio. Trovo normalissimo ci sia corruzione a livelli altissimi, ma lui non se ne capacitava.
Ma perché c’è corruzione? Credo che la risposta sia la più logica e facile tra tutte: perché più leggi e burocrazia ci sono più sei costretto a corrompere.
Se una cosa, anche naturale e giusta, non la si può fare perché qualche burocrate ha deciso così, prima o poi qualcuno cercherà di bypassare la legge. Legge non significa giusto, o giustizia. Si può essere onesti ma fuorilegge. Con 120.000 leggi sicuramente nessuno di noi è completamente in regola, è impossibile. Eppure ci sentiamo nel giusto.
Il mio amico si è come illuminato: “ma sai che non ci avevo mai pensato?”. Al che mi sono stupito io, mi sembra la cosa più logica del mondo.
E a nulla servono leggi anti corruzione, commissari anti corruzione. Tutto si corrompe, anche l’anti. Il potere genera corruzione. Li non si può costruire, anche se non c’è nessuna ragione logica per cui non si possa fare. Quindi si corrompe chi ha il potere di veto. Tutto qui.
In Cina, dove le pene anti corruzione sono severissime (prevedono anche la pena di morte), la corruzione è a livelli pazzeschi. Più c’è chiusura, più ci sono impedimenti, più lo Stato impone limiti e sbarre, più si cercherà di oltrepassarli, in qualsiasi modo.
Se una cosa è possibile farla, perché c’è libertà, non devi corrompere nessuno.
Non stupiamoci, anzi, la corruzione è un ottimo indicatore del livello di libertà di ogni paese, noi infatti siamo all’87esimo posto nel mondo, il peggiore dei paesi industrializzati. Nel Burkina Faso c’è più libertà che in Italia.