L’oro della Banca d’Italia esiste. Finalmente, grazie a tre senatori del Movimento 5 Stelle, sappiamo qualcosa di concreto sulle nostre scorte aurifere.
Come saprete, la moneta in circolazione non è più ancorata all’oro custodito nei forzieri, però avere “oro in saccoccia” significa credibilità, significa Paese serio.
Noi dovremmo essere i terzi maggiori proprietari d’oro al mondo, dopo Stati Uniti e Germania, ma c’è qualche ombra.
Prima di tutto, Russia e Cina stanno accumulando oro da alcuni anni e al momento dichiarano circa 1000 tonnellate, ma questi paesi non sono certo famosi per la precisione nelle cifre.
L’Italia dovrebbe detenere 2712 tonnellate, ma ne abbiamo solo 1200.
Forse è meglio spiegare nel dettaglio, ma brevemente, quello che è successo.
I tre Senatori pentastellati, forti del loro status, hanno ottenuto il permesso di visitare Palazzo Koch, la sede principale della Banca d’Italia, dove si trova la nostra riserva. Dopo un iter burocratico e svariati controlli, sono potuti entrare nel deposito di Zio Paperone, anche se solo per 15 minuti. Hanno potuto vedere l’oro della Banca d’Italia.
Cosa non darei per essere stato al loro posto, mi toccherà entrare in politica, anche se non sono ancora abbastanza vecchio per fare il Senatore.
Ad ogni modo, ai tre politici è stato detto che quello che stavano vedendo è solo una parte del nostro oro, cioè 1200 tonnellate, il resto si trova nelle banche centrali di USA, Inghilterra e Svizzera.
Il motivo di questo è la “divisione del rischio”, probabilmente avvenuta in epoca di guerra fredda.
E ora il piatto forte: nell’articolo ho scritto varie volte “il nostro oro”, ma la risposta data dal funzionario ai Senatori non è molto confortante. Queste le parole esatte, direttamente dal profilo facebook del Senatore Giuseppe Vacciano:
L’oro è della Banca d’Italia. Non è dello Stato (e quindi dei cittadini) e tantomeno dei partecipanti privati al capitale, che sulle riserve non possono vantare alcun diritto (cosa che, unico elemento positivo, è stata specificata anche nel discusso decreto IMU – Bankitalia).
Ci è stato specificato che è impossibile per la stessa Banca disporre liberamente della Riserva dato che la stessa costituisce un presidio fondamentale di garanzia per la fiducia nel sistema Paese. Considerando però che la Banca Nazionale fa parte dell’Eurosistema, anche le riserve ne fanno parte e contemporaneamente garantiscono insieme a quelle degli altri Paesi europei il sistema stesso.
Ci è stato quindi detto che allo stato attuale la Riserva è INTOCCABILE e INUTILIZZABILE, quindi le ipotesi di vendita o quelle di utilizzo a garanzia di prestiti pubblici sono semplici speculazioni inattuabili.
Qualche considerazione sparsa:
1) Intanto la buona notizia: abbiamo (hanno) ancora oro nei forzieri. La prova l’avevamo già avuta con il servizio di Angela, ma meglio ribadire.
2) Non possiamo sapere quanto sia. Impossibile capire quanti lingotti fossero, sopratutto in 15 minuti, quindi dobbiamo fidarci dei funzionari: 1200 tonnellate.
3) Ho qualche dubbio sull’oro depositato alla FED, visto questo precedente non molto confortante.
Insomma: l’oro non è degli Italiani, manca metà di quello dichiarato e non abbiamo prove che esista veramente.