Inflazione: è veramente positiva? Prima parte.

Ieri stavo chiacchierando con un vecchio amico, si parlava di crisi e ad un certo punto se ne esce con questa perla:

Eh, siamo messi male, si perde di continuo potere d’acquisto visto che abbiamo lo stipendio bloccato da anni! Non credo che ne usciremo facilmente, la situazione generale è disastrosa, hai visto che in pratica siamo quasi in deflazione? Quando vedi che l’inflazione cala vuol dire che va proprio male, l’inflazione ci vuole!

Siamo arrivati a questo: dipendenti con stipendio bloccato che vogliono inflazione, perché l’inflazione è bella, lo dicono da anni in TV, vuol dire che è vero.

In effetti una moderata inflazione può servire alle aziende, può favorire i consumi (anzi è associabile proprio all’aumento dei consumi), ma non è necessariamente positiva. Qualcuno ci rimette. Come amo ripetere: non esistono pasti gratis.

Inflazione

Ma cos’è l’inflazione?

L’inflazione è l’aumento generale dei prezzi, causata dall’aumento dell’offerta di moneta. Mises diceva, più precisamente, che l’inflazione è l’aumento dell’offerta di moneta.

Da questo possiamo facilmente dedurre che provoca una perdita del potere d’acquisto del denaro (il denaro è merce. Se una merce diventa abbondante il suo prezzo cala) e che chi ha uno stipendio bloccato subisce erosione di potere d’acquisto. In pratica una tassa ben nascosta.

In ogni caso l’argomento è vasto e le teorie differenti, cercherò di parlarne in altri articoli.

Quello che mi preme chiarire è a chi conviene l’inflazione e a chi non conviene.

Sicuramente conviene a Stati e Governi.

Il debito pubblico costa meno con l’inflazione, perché l’interesse sul debito è nominale, mentre viene ripagato dallo Stato al tasso reale.

Mi spiego con un esempio: poniamo che vostro zio emigrato in Inghilterra vi presti 1000 euro per un anno e visto che vi vuole bene ve li lascia a tasso zero.

Voi prendete la grana e la usate come più vi aggrada. Nel frattempo in Italia si scatena l’inflazione per un qualunque motivo (Lo Stato regala 100 euro al mese a tutti), e si assesta al 10%.

Alla scadenza del prestito voi ridate i 1000 euro a vostro zio, ma valgono meno dei 1000 euro di un anno fa, precisamente il 10% in meno, cioè circa 900. L’inflazione ha svalutato la nostra moneta in termini reali, mentre il debito era in termini nominali. Vi siete tolti di mezzo il debito di 1000 euro con soli 900 euro! Che figata.

In realtà per noi comuni mortali non è così semplice, ma l’esempio è utile per capire il meccanismo.

E’ semplice invece con i tassi di interesse dei titoli di Stato: lo Stato vi deve ripagare il BTP che vi rende il 5%, ma se nel frattempo la moneta si è svalutata (causa inflazione) al 2% annuo, lo Stato pagherà solo la differenza, cioè il 3%.

Addirittura c’è la possibilità che l’inflazione sia superiore ai tassi di interesse, e in questo caso il debito si ripagherebbe da solo, ma solo a certe condizioni.

Per concludere questa prima panoramica sul mondo inflazione, possiamo dire che conviene ai debitori mentre, ceteris paribus, non conviene ai creditori.

Poi ci sono mille altri aspetti, tutti interessanti, che tratteremo in altre occasioni.

Qui un breve cenno sulla deflazione.

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