L’attività di custodia di denaro, cioè di deposito, risale ai tempi di Grecia ed Egitto per poi svilupparsi nel 1200 dc in Siria, più precisamente a Damasco, poco dopo a Venezia per espandersi definitivamente nel XVII nel nord Europa. Ad esempio, ci volle la guerra civile in Inghilterra per dare vita a questo tipo di impresa. In precedenza gli ori in eccesso dei mercanti erano custoditi presso la Torre di Londra, che era sede della Zecca Reale.
Come facile immaginare, il Re vistosi a corto di denaro per pagare le truppe si impossessò di una enorme quantità d’oro, considerandola un prestito forzoso. In seguito i commercianti riuscirono a riavere il metallo sottratto con la forza, ma si guardarono bene dal fidarsi nuovamente delle istituzioni. Come risolvere il problema? Si affidarono agli orafi, ovviamente attrezzati alla custodia di preziosi.
Anche la Cina non fu immune da questa usanza, si hanno riferimenti risalenti addirittura al 700 dc, in cui si trovano ricevute di deposito per beni dati in custodia. Nel giro di 200 anni, le note di deposito circolavano in numero superiore a quelle effettivamente coperte da beni reali.
Vedremo nei prossimi articoli come anche in questo caso fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.