Disillusi ma non sconfitti.

Mi riferisco alla mia generazione, quella nata a cavallo degli anni 70′, la decade dei Led Zeppelin, di Taxi Driver e dello scandalo Watergate.

Dopo una passeggiata serale mi sono fermato in una piazzetta dove  un gruppo locale stava suonando “Man in a box” degli Alice in chains. Era la musica che suonavo da giovane ed è stato un misto di sentimenti contrastanti. Piacere nello scoprire che dopo 20 anni è sempre buona musica, tristezza nello realizzare che in effetti questi fottuti 20 anni sono passati.

Siamo tutti disillusi. Una generazione cresciuta nelle certezze e finita nei casini. Lavoro instabile, matrimonio instabile, governo instabile.

Nell’anno di grazia 2014 sto ancora cercando un collega (mi riferisco all’età) che non sia stanco di tutto e di tutti. Stanco del lavoro, delle tasse, del Paese. Stanco.

Il comune denominatore è sempre il solito: andarsene.

E’ confortante avere un obiettivo. Un posto dove stare in pace, dove poter ricominciare. Non è facile. Il bar sulla spiaggia lasciamolo ai film, nelle vita reale non funziona. Nella realtà è tutto molto più complicato, però la speranza dobbiamo coltivarla.

Qualcuno diceva che non è possibile fuggire da se stessi semplicemente spostandosi da un posto all’altro. Probabilmente è vero, però è anche vero che in questo modo si può fuggire da tutto il resto, e forse è proprio quel che ci vuole.

Buone vacanze.

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