I DETRITI: smaltimento.
Cosa serve?
1) Mani
2) Tempo
3) Forma fisica
4) Qualche euro
5) Auto con portellone posteriore.
Andiamo per gradi: se si vuole ristrutturare casa la prima cosa da fare sono le demolizioni. In questa prima parte affronterò il problema detriti, in pratica la parte più noiosa della ristrutturazione. Inizialmete può anche divertire, ma quando le tonnellate da trasposportare cominciano ad essere più di cinque…..
Gli attrezzi necessari sono la classica mazzetta e lo scalpello. Questi ultimi sono principalmente di due tipi, a taglio e a punta. Generalmente si usa quello a taglio, ma se trovate materiale molto duro (ad esempio pietre) è necessario quello a punta.
Se avete qualcuno che vi può prestare un martello demolitore vi eviterete molta fatica e qualche livido alle mani, ma attenzione ai solai. Non è così raro esagerare con lo scavo e fare danni al soffitto dell’inquilino di sotto.
E’ necessario procedere con molta attenzione, riconoscere quello che ci troviamo davanti. Solitamente subito sotto la mattonella c’è la sua colla, poi il massetto e a questo punto fermiamoci, perché tra voltine o pignatte rischiamo grosso. Se va bene facciamo un buco, se va male indeboliamo la struttura con conseguenze che non conosco ma posso immaginare.
Mettiamo che abbiate demolito il pavimento del bagno per farne uno nuovo, questa montagna di detriti come la smaltiamo?
Il modo più semplice è chiamare un padroncino e qualche manovale, ma ci costerà diversee centinaio di euro. Se invece ci rimbocchiamo le maniche ce la caveremo con cinquanta.
Non è assolutamente vero che non si possa fare da soli perché la legge non lo permette. Le discariche per materiali inerti accolgono anche privati cittadini, unica clausola è che il guidatore del mezzo, cioè quello che porta il materiale, sia anche l’intestatario della SCIA o DIA, cioè quello che sta facendo i lavori. Ho fatto molti viaggi con l’auto piena, mai nessun problema, anzi, tenendo le ricevute della discarica avremo la prova che stiamo effettivamente facendo lavori in economia.
Detto questo, vi propongo il mio metodo. Dovremo procurarci i sacchi per i detriti, cioè sacchi di materiale sintetico (un tempo erano di iuta) che caricheremo di materiale. Si acquistano dai rivenditori per l’edilizia e costano circa 1 euro l’uno. Tenete conto che in una utilitaria come può essere una Fiat (FCA non lo dirò mai) Punto ne potrete caricare 10-12 al massimo, pena rischio di fare danni.
Il metodo di carico dei sacchi è questo: riempite i secchi da muratore con i detriti, posizionate il secchio tra le gambe e tenetelo fermo con la sola forza delle vostre cosce possenti, aprite il sacco e versate dentro il contenuto.
In un sacco medio potrete versare 3-4 secchi di materiale. Esistono anche sacchi di dimensioni maggiori ma peseranno troppo per essere portati da soli.
Quando avrete riempito la quantità giusta di sacchi è ora di caricarli nell’auto. Per non spaccarmi la schiena uso questo metodo: mi piego sulle gambe davanti al sacco, lo alzo un poco e lo piazzo sulla coscia, lo abbraccio e mi alzo usando la forza delle gambe. Vi fate un po’ di sano squat e non vi distruggete la schiena.
In auto vi consiglio di caricare possibilmente nella zona centrale, in modo da distribuire il peso sulle quattro ruote.
E poi via, si va alla discarica (basta usare Google per trovare quella più vicina).
Nella discarica verrete pesati sia in entrata che in uscita e pagherete la differenza di peso. Nella mia città il prezzo è di 10 euro + IVA a tonnellata. In media, con una piccola auto, potrete portare circa 400 kg, per una spesa di circa 5 euro per viaggio.
Si tratta di un’esperienza da provare. Vi troverete circondati da mezzi enormi, camion, escavatori, bulldozer, temendo di essere schiacciati come moscerini. Non accadrà, tranquilli.
Qui di seguito potete vedere un vecchio bagno che ho smantellato e trasportato in discarica: