Come ristrutturare casa da soli: i muri in pietra.

Premessa: Iniziai a scrivere questo articolo circa 4 anni fa, poi sono accadute molte cose ed è rimasto li, in un angolino, ad aspettarmi.

Ora che ricomincio ad avere tempo per me, e ho ridato una controllatina al blog, mi è sembrato giusto completarlo. Per fortuna ho conservato nel cloud (Google Drive) tutte le foto che feci durante la ristrutturazione. Che bello, il mio primo articolo dopo anni! Si parte! 🙂

Prima di dedicarmi al recupero della mia parete in pietra ho letto un po’ in giro, parlato con muratori e  persone che hanno già eseguito (quasi sempre fatto eseguire) questo procedimento. Ogni volta che ho visto negozi con muri in pietra sono entrato e ho chiesto consigli. Sono stati tutti molto gentili, ma alla fine ho fatto di testa mia. Come al solito. Forse si può fare di meglio, ma sono davvero soddisfatto del mio lavoro.

La spesa è stata davvero minima, ecco cosa mi è servito:

Martello da muratore con punta e penna: 10 €

Sacchi per detriti: 1€ l’uno

Compressore da 50 litri: 100€ (in realtà ricordavo 200€, ma sono passati anni, quindi la do per buona. Ricordo che queste cose le scrissi nel 2015)

Pistola per sabbiare: 30€

Sabbia fine in sacchi, non importa sia calibrata: 4€ sacco.

Maschera con filtri: 25€

Occhiali da lavoro: 5€

Guanti: 5€

Pemessa: se possibile la sabbiatura andrebbe eseguita con una sabbiatrice ad acqua, in modo da creare meno polvere possibile. Il problema in questo caso sarà il fiume d’acqua che si verrà a formare. Nel mio caso non è stato possibile, visto che sotto il mio appartamento ci sono fondi commerciali.

Procedimento: iniziamo ad eliminare l’intonaco con il martello da muratore. Sarà un lavoro lungo e noioso.

 

La foto qui sopra l’ho fatta appena comprato l’appartamento. Ero certo fosse in pietra (è del 1880) ma ricordo ancora il sorriso che feci quando ne ebbi certezza. (La foto è inclinata perché occuopa meno spazio nella pagina.)

Quindi mi sono armato, inizialmente, di questa:

Si chiamano “Martelline da muratore”. In questo caso ho usato quella a punta (ci sono anche quelle piatte) in modo da poter lavorare meglio tra un sasso e l’altro. La punta si è rivelata fondamentale per eliminare più calce possibile.

Il materiale da picchettare è tantissimo. In casi come questi, cioè palazzi in pietra di tempi ormai remoti, la quantità di intonaco è enorme. Questo è dovuto al fatto che, per precisi potessero essere i muratori, i muri fatti con pietre di queste dimensioni non potevano essere allineati come i moderni muri di mattoni o gasbeton, quindi per pareggiare le pareti si usava una enorme quantità di intonaco.

E quindi di martella. E si martella davvero eh. In alcuni punti ho trovato del moderno cemento, probabilmente a pronta, vista la durezza estrema. Ho dovuto quindi usare un martelletto pneumatico.

Ho scoperto poi che fecero un intervento dentro il muro (che è spesso bel 65 cm) per far passare al suo interno lo scarico fognario.

Bene, dopo il lavoro di martelletto la situazione sarà questa:

Come potete vedere, le due stanze erano separate da una porta. Ho notato però che intorno ad essa non c’erano sassi, ma mattoni….diciamo un lavoro che sembrava eseguito in un secondo tempo. Decisi allora di armarmi di mazzetta e scalpello e provai a buttare giù tutto, e il rischio è stato ripagato. In origine le due stanze erano separate da una bellissima volta, che ho provveduto ripulire.

 

In questa fase siamo ancora armati di martellina e olio di gomito.

Per lo smaltimento dei detriti vi rimando a QUESTO articolo.

Ok. Ora dobbiamo passare allo step successivo, cioè ripulire bene la pietra. Conoscevo già le sabbiatrici, ma non ne avevo mai usata una. Prima di affittare tutto il kit dai noleggiatori, ho voluto provare da solo, visto che un compressore lo avevo già. Ho comprato una pistola per sabbiare su Amazon, un sacco di sabbia fine (dai rivenditori di materiale edile) e ho provato. Non funzionava granché bene.

Ho capito (leggendo in giro) che il problema era del compressore. Ne avevo uno da 25 litri, che ha potenza, ma non ha portata. Passa poca aria e non pesca la sabbia dal sacco. Ho trovato in offerta in un Brico un compressore da 50 litri, che avrebbe raddoppiato la portata. Se con quello da 25 funzionava male, con quello da 50 funzionerà meglio. E infatti è andata. Il compressore, poveraccio, era praticamente sempre in funzione, ma la quantità di sabbia che mi sparava sulle pietre era sufficiente. Ovviamente dovevo stare vicino al punto di lavoro e ho impiegato diverse ore, ma ha funzionato.

Ero munito di tuta protettiva, quanti, occhiali, maschera con filtri, cuffie. Completamente sigillato.

Anzi no, a fine giornata di lavoro trovavo sabbia anche nelle mutante. Giuro!

Finita questa parte, la più lunga e pesante (ma anche la più soddisfacente), non rimane altro che “sigillare” il nostro muro. Non va scordato, infatti, che un muro di questo genere sfarina di continuo. La calce tende a sgretolarsi e vi ritrovate polvere ovunque. Ecco quindi che ci vengono in aiuto i liquidi protettivi antipolvere, antisfarinamento ecc. Ecco un esempio.

Purtroppo non ricordo la marca del prodotto che acquistai. Ricordo solo che lo comprai su Amazon. Erano bottiglie da un litro e costavano circa 20€. La scelta di questo prodotto è delicata. Bisogna leggere le recensioni e comprare quelli che non alterano (o alterano poco) il muro in pietra; il rischio è quello di vedersi trasformare la nostra bella parete, e i nostri sforzi, in un lugubre muro scuro.

Questi prodotti, infatti, impregnano anche la pietra, che bagnandosi tende a scurire. Io comprai una bottiglia, provai il prodotto su una pietra e dopo aver aspettato 24 ore ho deciso di comprare anche la seconda bottiglia. La differenza di colore era minima, quindi tutto ok!

Per distribuirla sul muro ho usato nuovamente il compressore, questa volta con inserita la pistola a spruzzo per vernici.

Ed ecco il risultato finale. Sono davvero soddisfatto.

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