Dunque, ho letto tonnellate di recensioni da parte di testate mainstream su questo vecch…..ehm….nuovissimo Iphone, e ho deciso di aprire una sezione Apple.
Ho letto cose che noi umani non potremmo immaginare. Distorsioni della realtà che nemmeno i peggio tifosi di calcio.
Devo trovare il tempo di scriverne, ma deve diventare una rubrica fissa. Il fanboysmo Apple mi spaventa, davvero. Siamo oltre il tifo politico o calcistico, perché qui avviene anche e soprattutto da persone che dovrebbero essere informate, ma tutto viene azzerato dal tifo verso sta mela del cazzo.
Veniamo al dunque: articolo su Toms Hardware, un famosissimo sito che tratta di tecnologia.
La rece tocca a tal Saverio Alloggio, che non manca più volte di dire di essere un Androidiano. Ma….
Questo mi fa pensare a quelli che dicono: Non sono razzista, ma…..
Taglio molto (se lo leggerete, sorriderete. Sembra uno spot pubblicitario.)
Analizziamo velocemente, perché la cosa più interessante sono i commenti degli utenti.
iPhone SE 2020 recensione: la più grande lezione di Apple al mondo Android degli ultimi anni
Si parte dal titolo palesemente “clickbait”, cioè fatto apposta per attirare flame, quindi view.
Nel caso foste alla ricerca di uno smartphone compatto, da poter utilizzare realmente con una mano, senza però voler rinunciare alle prestazioni a cui i dispositivi più recenti vi hanno abituati, acquistate iPhone SE 2020. La recensione della nuova creatura di casa Apple potrebbe terminare già qui, dopo poche righe. L’azienda di Cupertino, con questo prodotto, ha probabilmente impartito la più grande lezione al mondo Android degli ultimi anni: andare incontro alle esigenze di una nicchia di utenti, anche se in controtendenza rispetto al mercato, può dar vita a veri e propri fenomeni commerciali. Perché di questo stiamo parlando, di un best seller già annunciato.
Per quanto riguarda la recensione, ne ho già parlato.
La lezione è che il fenomeno commerciale, se ci sarà, è che milioni di mentecatti bramano avere un telefono con la mela sul retro, e finalmente anche i pezzenti potranno permetterselo.
Notare il tono trionfale del tizio. Fa tenerezza.
Grazie alle dimensioni complessive, l’utilizzo del vetro non ha creato l’effetto “saponetta”. Lo spessore del modulo fotografico posteriore non crea particolari problemi in termini di ergonomia, anche quando lo si poggia su di un piano. E poi c’è la scelta di aver riproposto il Touch ID al posto del Face ID, un piccolo capolavoro commerciale: tanti non sono mai riusciti a farsi piacere il riconoscimento facciale, e poter dunque acquistare un nuovo modello di iPhone con il tanto agognato “pulsante Home” fornirà un’ulteriore spinta alle vendite. E poi, il sensore per le impronte digitali si integra perfettamente nell’ergonomia del prodotto, consentendo di sbloccarlo (sempre al primo colpo) al volo con una mano. Comodissimo.
Qui praticamente, e involontariamente, si da dello scemo all’utente Apple, al quale fa cagare il Face ID, ma siccome è schiavo di un marchio, se lo fa andare bene. Ora che esce questo telefono del 2014, si ritorna al Touch ID, e tutti felici, con un bellissimo schermo LCD con risoluzione dello ZX Spectrum. E vai di lezione ad Android.
Mondo Android che ovviamente è avanti di 5 anni, per cui i telefoni non hanno bordi (quindi schermo di 5.8″ invece di 4.7″) e lo sblocco avviene con impronta digitale sotto lo schermo, roba che su Apple vedremo più avanti, tra lo stupore dei suoi utenti, che non sapendo un cazzo, crederanno sia una rivoluzionaria trovata di mamma Apple.
L’aspetto che stona, da un punto di vista estetico, è la parte frontale. Le cornici così pronunciate catapultano il design indietro nel tempo, facendolo apparire quasi “antiquato” rispetto ai più recenti smartphone, nei quali spopola il concetto di borderless. È il rovescio della medaglia di un’ergonomia quasi perfetta, possibile soprattutto grazie al display da 4,7 pollici, una diagonale che ormai non si vede più nel mondo della telefonia. Come già accaduto con iPhone 11 (e ancor prima con iPhone XR) la risoluzione di questo schermo ha fatto discutere sin dall’inizio. Siamo praticamente di fronte a un pannello HD (750 x 1.334), il solito ottimo IPS LCD a cui Apple ci ha abituati.
Qui il recensore vorrebbe dire che lo schermo è piccolo e fa schifo al cazzo, ma non ci riesce. Il massimo che può fare è buttarla lì, ma senza dare giudizi. Giammai. E’ un telefono perfetto, che da lezioni ad Android.
Un solo sensore posteriore da 12 Megapixel (f/1.8, stabilizzato otticamente) e un solo sensore anteriore da 7 Megapixel (f/2.2, stabilizzato elettronicamente). Apple rispolvera la logica del “punta e scatta” con iPhone SE 2020 e, a conti fatti, funziona. È uno smartphone infatti con cui difficilmente si sbaglia una fotografia, tanto in diurna quanto in notturna. Peraltro, un recente aggiornamento software ha nettamente migliorato le prestazioni delle fotocamere con poca luce. Il tutto è poi condito dalla semplicità dell’interfaccia fotografica di iOS, in cui tutto è a portata di mano e buona parte delle operazioni si compiono con un solo click.
Apple rispolvera non solo la logica del punta e scatta. Rispolvera HW di ere geologiche precedenti, e con 500€ non riesci a fare una foto notturna decente. Ma da lezioni ad Android.
Apple ha realizzato un sicuro best seller, che beneficia inevitabilmente anche del prezzo di lancio. Si parte da 499 euro, una cifra mai vista per un iPhone negli ultimi anni (la versione più sensata da acquistare è comunque quella da 128 Gigabyte a 549 euro) e che, unitamente alle offerte dei vari operatori telefonici, contribuirà sicuramente al successo di iPhone SE 2020. Non è un prodotto perfetto, per utilizzarlo occorre certamente scendere ad alcuni compromessi (soprattutto se si proviene da uno smartphone degli ultimi due/tre anni), ma è esattamente ciò che alcuni utenti stavano cercando.
Qui in un rigurgito di lealtà, il recensore ammette che se si possiede un telefono anche di tre anni fa, questo ti fa venire la grattarola.
iPhone SE 2020 si candida come uno degli smartphone best-seller di quest’anno. L’operazione messa in piedi da Apple si preannuncia perfetta a livello commerciale, grazie a un dispositivo finalmente compatto (4,7 pollici)
Eh no, caro lei, non è un compatto da 4.7 pollici. E’ un compatto da 5.8 pollici, solo che è vecchio e ha i cornicioni.
ma, allo stesso tempo, con un processore tra i più potenti del mercato.
Su questo nulla da dire.
In più, l’azienda di Cupertino ha scelto tornare, solo per questo modello, al Touch ID, sensore per le impronte digitali rimpianto da tanti utenti iOS.
Che però, essendo schiavi di un marchio, si fanno andare bene quella merda di Face ID, che ricordiamo, non usa nessuno al di fuori di sti poveracci che ne sono costretti. Infatti è una merda.
Ho tagliato l’esaltazione finale per questo prodotto anacronistico, perché mi viene da piangere.
Ma la cosa che mi ha colpito, sono i commenti.
Tom’s harware è un sito per amanti della tecnologia, seguito da gente informata, non dal solito utente che non sa niente e gode perché c’è LA MELA.
Vi invito a leggere la sequela di risposte a questo SPOT pro Apple, tra l’altro molto pacate e professionali.
A difendere questa recensione c’è rimasto solo lo stesso Saverio Alloggio, per ovvie ragioni, e un Apple slave che ha detto una tal sequenza di idiozie che alcune me le sono screenshottate per rileggerle quando sono triste.
Ad esempio, un lettore si domandava come mai il fatto che non si possa espandere la memoria di massa non sia mai considerato uno svantaggio quando recensiscono un Iphone, mentre nel mondo Android non mancano di segnalarlo col pollice giù.
La risposta del genio?
Eh, cosa centra, su Iphone non c’è mai stata questa possibilità, quindi non è uno svantaggio, cazzo vuoi?
AHAHAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHAHAHAH
Il resto sono una sequenza di risposte di gente perplessa, PERCHE’ SA di cosa si sta parlando. Perplessa per i pompini fatti a questo aborto. Si stupiscono dicendo che “qui non siamo in un sito di casual phoner, qui la gente conosce le alternative.”
Ma loro vogliono che io compri questo ferrovecchio, perché……..è APPLE! C’è IOS! Si, quello che non ti fa condividere neanche una canzone!
Amisci, qui c’è del disagio. Ma disagio forte.
Al prossimo sproloquio, parlerò di un amico che mente sapendo di mentire. Perché c’è LA MELAAAAAAAAAA.